26 luglio 2010    

Il Consiglio dibatte di Sanità (di Filippo Diano )


Sanità sotto esame del Consiglio regionale, convocato su richiesta formale della minoranza di centrosinistra per conoscere le linee di intervento della Giunta sul rilancio del settore e sul rientro del debito.
Il Presidente Scopelliti, nella sua relazione, si è affidato alle nude cifre non disdegnando però di formulare un giudizio politico-amministrativo sull’operato della Giunta Loiero. Scopelliti ha chiesto sacrifici per tutti, collocando però al centro della sanità calabrese “il cittadino ed il suo bisogno di essere rassicurato sulla qualità dei servizi erogati”. Il presidente della Giunta regionale ha anche anticipato la decisione nazionale di procedere al commissariamento della sanità nelle regioni più esposte al deficit, ma ha anche, nettamente, indicato la strada per non ripetere gli errori del passato, “grazie ad interventi mirati per costruire un nuovo modello di sanità capace di stare in rete e rafforzando i servizi territoriali ed il ruolo dei medici di base”. Scopelliti, inoltre, ha ribadito il valore dell’entità del debito, che ammonterebbe a 870 milioni di euro, rispetto ai quasi due miliardi ipotizzati dalla Giunta Loiero e dall’advisor Kpmg. “L’emergenza sanitaria in Calabria c’è – ha sottolineato Il Presidente della Giunta  – la percepiamo ogni giorno, con ospedali non funzionanti, posti letto eccessivi, ricoveri inappropriati, tutti elementi che indeboliscono sempre più la nostra Regione”.     L'aula 'Francesco Fortugno' di Palazzo Campanella
Sulle comunicazioni del Presidente Scopelliti si è sviluppata una discussione di oltre sette ore, con numerosi interventi dai banchi opposti sulle proposte lanciate dalla maggioranza di centrodestra. In particolare, il consigliere del Pd ed ex presidente della Giunta, Agazio Loiero, ha difeso il proprio operato, indirizzando critiche anche a settori del proprio schieramento politico. “Scopelliti falsifica indecentemente la verità” – ha detto Loiero -  un’affermazione che ha trovato la replica immediata di vari consiglieri del centrodestra (Imbalzano, Orsomarso, Pacenza, Fedele), e a cui lo stesso Scopelliti ha risposto con pari piglio, ricordando a Loiero “ i 76 mila euro pagati come lavoro straordinario all’autista di un manager o l’utilizzo di postazioni di potere per formare liste elettorali, proprio da qualche manager”. Dal centrosinistra, il giudizio sulla relazione Scopelliti, non è stato uniforme. Se dal capogruppo del Pd, Sandro Principe, sono stati spiegati i motivi del dissenso con “la ricetta Scopelliti” e l’impegno “di verificarne l’attuazione ed eventualmente entro l’autunno proporre soluzioni alternative”, dai consiglieri del gruppo Misto, Giuseppe Bova e Nicola Adamo,  è pervenuto un giudizio di cauta attenzione. Bova, in particolare, è ritornato sull’esperienza passata, “con il debito già evidente a partire dalla presidenza Nisticò (1995), ma che dal 2000, con la girandola di assessori nominati da Chiaravalloti, riprese a correre senza controllo, A Loiero – ha concluso Bova – ho sempre rimproverato, e non per questioni personali, di non avere rivoltato il dipartimento Sanità dopo la sua forte vittoria, e di avere nominato assessore al ramo la signora Lo Moro, persona perbene, ma che di sanità non capiva nulla”.
Il Consiglio regionale, nel corso della seduta, ha deciso di abrogare definitivamente l’istituzione del ‘consigliere supplente’, una figura “a termine” inserita nello Statuto per surrogare il consigliere nominato assessore, e di rinviare alla prossima convocazione la trattazione del così detto Piano casa. L’Aula, infine,  ha approvato i rendiconti finanziari degli anni scorsi di alcuni enti e votato a maggioranza un documento politico di sostegno all’operato della Giunta e del Presidente Giuseppe Scopelliti.

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