Interrogazione n. 201 del 8 gennaio 1997

Tripodi, De Paola, Tavella  Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale al Turismo. Per sapere - premesso che:

è in atto, da più tempo, una costosissima campagna pubblicitaria che, enfatizzando una "Calabria che non c’è", dimostra quanto meno una scarsa conoscenza delle reali condizioni di insufficienza e precarietà dell’offerta turistica generalmente intesa espressa dalla Calabria;

infatti le tanto reclamizzate tendenze positive del turismo calabrese, motivate, sembrerebbe, dalla sola suddetta campagna, mal si conciliano con le endemiche carenze di un settore abbisognevole di qualificati interventi strutturali capaci finalmente di una svolta vera per garantire al turismo una sua giusta posizione produttiva nell’economia calabrese -:

se sono a conoscenza del perpetuarsi delle situazioni di precarietà ed insufficienza operativa degli impianti sciistici dell’altopiano silano gestiti dall’Esac;

del mancato funzionamento di uno dei due impianti di risalita nella località turistica di Lorica, a causa di mancanza di personale addetto che causa notevoli disagi ai turisti, costretti a ore di attesa per un servizio basilare all’utilizzazione della pista da sci;

quali iniziative intraprenderanno immediatamente per garantire il ripristino dell’impianto di risalita e la sua completa funzionalità ed efficienza.

(201; 8.1.1997)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Interrogazione n. 202 del 14 gennaio 1997

Mistorni, Borrello, Meduri

Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’Agricoltura. Per sapere:

Se è vero che è in via di costituzione una Spa fra l’Arssa, l’Afor e la FinCalabra avente denominazione Agroalimentare Apa, senza che sia stato predisposto un piano finanziario per cui si prevede, per le aziende che vi partecipano, un costo annuo di oltre un miliardo, senza la previsione di un ritorno in termini economici;

se le nomine degli organi di detta società intervengono nel rispetto della Legge regionale numero 39 del 4 agosto 1995, il cui articolo 1, comma 2, prevede l’applicazione di detta legge alla nomina o alla designazione di organi di Enti pubblici quando concorrono la Regione o gli Enti da essa dipendenti;

quali iniziative sono state avviate affinché la costituzione intervenga non in una logica clientelare ma con criteri di economicità di intervento e nel rispetto delle leggi che l’istituto regionale si è dato.

(202; 14.1.1997)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Interrogazione n. 203 del 15 gennaio 1997

Tripodi, De Paola, Tavella  . Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’Agricoltura. Per sapere - premesso che:

pare che da oltre sei mesi il personale forestale del comune di Santa Severina svolga mansioni diverse da quelle per le quali è stato assunto;

lo stesso, infatti, viene utilizzato in maniera sistematica dal sindaco del comune per lavori che dovrebbero essere svolti da dipendenti comunali;

nella fattispecie al personale forestale è richiesto di svolgere - in maniera del tutto arbitraria - i seguenti lavori:

manutenzione stradale;

pittura pali elettrici;

manutenzione e riparazione fontane pubbliche;

cura e recinzione delle aiuole del comune e del monumento ai caduti;

montaggio e addobbo dei palchi per le feste patronali e amministrative, nonché per la festa di ringraziamento per la vittoria dell’attuale amministrazione.

Il comune di Santa Severina ha - fra i propri dipendenti - personale con specifica qualifica per svolgere tali compiti, mentre pare che venga adibito a mansioni diverse;

l’assessore regionale all’Agricoltura - in un’assemblea pubblica nel comune di Mesoraca - ha risposto negativamente ad una richiesta del sindaco del comune sopra citato, di potere utilizzare personale forestale per lavori di manutenzione nel comune, affermando che il personale forestale non può essere utilizzato in lavori diversi da quelli per cui è stato assunto, e cioè pulizia dei boschi, ecc.;

le regole e il rispetto rigoroso delle stesse devono essere valide per tutti e non ci possono essere "zone franche" dove queste vengono stravolte a piacimento forse perché il sindaco è in stretto rapporto di parentela con l’assessore regionale all’Agricoltura;

i boschi di Santa Severina non sono stati puliti e non sono state tagliate le erbacce che in alcune zone impediscono la visibilità sulle strade che i cittadini percorrono più volte al giorno per motivi di lavoro;

ciò potrebbe causare incidenti e pregiudizio alla sicurezza dei cittadini che percorrono tali strade -:

se sono a conoscenza dei fatti sopra esposti;

cosa intendano fare per ristabilire una situazione di legalità, trasparenza ed equità che nel comune di Santa Severina vengono ormai da tempo disattese;

quali provvedimenti intendano assumere nei confronti dell’amministrazione comunale che sta agendo al di fuori di ogni regola, tenendo conto che l’utilizzo improprio dei dipendenti forestali può causare al territorio calabrese - che soffre di gravi problemi di dissesto idro-geologico - effetti devastanti sia sul piano ecologico che su quello della sicurezza dei cittadini.

(203; 15.1.1997)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Interrogazione n. 204 del 20 gennaio 1997

Tripodi, De Paola, Tavella  Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il 21 luglio 1996 in località Alessandria del Carretto (CS), definita zona D1 presenza antropica, aggregati urbani dal D.M. 31 dicembre 1990, numero 26, pag. 52 (supplemento ordinario alla G.U. numero 89 del 16 aprile 1991 - serie generale), veniva rinvenuto un ordigno bellico da alcuni giovani campeggiatori presso il lago dello Sparviero nel Parco Nazionale del Pollino;

cercando di custodirla per assegnarla agli artificieri la bomba esplodeva provocando gravi ferite alla mano destra dell’educatore Antonio De Marco di 48 anni, ed il ferimento della signora Rosa Civale di 37 anni e della sua figlioletta Verdiana di anni 8, tutti di Cassano Jonio;

nel Parco Nazionale del Pollino, il cui stato di conservazione è stato definito "in delirio" dal Presidente del WWF, Grazia Francescato (Corriere della Sera del 6 dicembre 1995) il residuato bellico sarebbe stato "dimenticato" dopo una esercitazione di un reparto del Battaglione San Marco -:

come in un’area dichiarata Parco Nazionale si siano potute compiere manovre militari;

chi abbia affidato l’autorizzazione a tali manovre e, quindi, di chi sia stata la responsabilità: se del comando militare o, eventualmente, del Presidente e del direttore dell’Ente Parco qualora avessero concesso l’autorizzazione predetta;

se la gravità dell’incidente, che poteva degenerare in una strage, non ponga, una volta per tutte, la soluzione del problema della tutela e l’avvio della reale organizzazione delle infrastrutture del Parco che è uno dei più interessanti per rarità di flora (il famosissimo Pino loricato) e di fauna.

(204; 20.1.1997)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Interrogazione n. 205 del 20 gennaio 1997

Tripodi, De Paola, Tavella  All’assessore alla Formazione professionale. Per sapere - premesso che:

numerose ex allieve di un corso professionale per estetista svoltosi in provincia di Cosenza lamentano il mancato riconoscimento dell’attestato conseguito in seguito agli esami svolti;

le ex allieve lamentano inoltre l’impossibilità, dopo aver frequentato un corso della durata di quattro anni, di poter avviare una attività per la quale hanno affrontato numerosi sacrifici;

il mancato riconoscimento dell’attestato pare sia da addebitare al fatto che ai sensi della legge 90 del 4 gennaio 1990, riguardante il settore delle cure estetiche, la commissione esaminatrice avrebbe dovuto comprendere al proprio interno, un rappresentante della Commissione provinciale per l’artigianato di Cosenza. Avendo invece la Regione Calabria omesso di ottemperare a tale obbligo, ed avendo utilizzato le norme per la composizione delle Commissioni previste dalla legge numero 845/78, la Cpa di Cosenza non ha riconosciuto come valido l’attestato di qualifica finale rilasciato alle allieve;

a tutt’oggi, nonostante le attestazioni di frequenza ai corsi, le ex allieve dei corsi di formazione professionale per estetiste, non riescono ad avere l’iscrizione all’albo delle imprese artigiane;

tutto questo penalizza di fatto le ex allieve, sia perché dopo anni di corso non possono utilizzare una qualifica acquisita, e sia perché conseguentemente rischiano di perdere l’opportunità di poter avviare in proprio un’attività lavorativa -:

se è a conoscenza dei fatti sopra esposti;

se intende accertare le responsabilità in merito alla vicenda sopra descritta;

cosa intende fare al fine del riconoscimento degli attestati conseguenti dalle ex allieve.

(205; 20.1.1997)